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Visita al Museo di Arte Contemporanea

a Rovereto

 

La mostra al Mart - Da Van Gogh a Picasso


Morandi - Natura Morta

Mir - Senza Titolo

«Tutta la storia dell'arte del XX secolo è qui». Gabriella Belli introduce così "Capolavori della modernità. Opere dalla collezione del Kunstmuseum di Winterthur". Non una semplice mostra ma un evento eccezionale, un museo in un altro museo. Un'operazione resa possibile grazie alla temporanea chiusura del museo svizzero per restauro (un edificio vecchio cent'anni che deve essere messo in regola con i sistemi di sicurezza), che ha deciso di prestare la sua collezione altre istituzioni europee: prima del Mart le opere sono state a Bonn e dopo Rovereto, andranno a Salisburgo. Un'occasione contingente quindi che ha spinto il Kunstmuseum a prestare la propria collezione, permettendo, come spiega Dieter Schwarz, curatore della mostra e direttore del museo svizzero a tre paesi e tre pubblici diversi di conoscere Winterthur: alla Kunst-und Austellungshalle der Bundesrepublik di Bonn, al MART di Rovereto e al Museum der Moderne Salzburg di Salisburgo. 

Un segnale importante - come rilevato da Laura Boschini, assessore dei

beni e delle attività culturali della Provincia di Trento - della «grande credibilità a livello internazionale del Mart». Una mostra adatta comunque non solo al grande pubblico, ma, per la Belli, «importante per la scuola». I 240 capolavori esposti, «una piccola meraviglia proveniente da una piccola città», come sottolinea il curatore, abbracciano infatti 100 anni di storia dell'arte, dall'impressionismo all'arte astratta americana.

 

monet varangeville bassamarea                                            sisley ponte

 

 

Il Mart, museo delle collezioni, entra quindi in dialogo con Winterthur, confrontandosi con un'altra idea di collezione - riallestita mettendo le opere in dialogo tra loro - e portando anche in Italia un'immagine dell'"arte svizzera", grazie alla presenza di numerosi artisti elvetici (tra cui Giacometti): «questo mette in relazione il pubblico con artisti importanti ma poco visibili». E' il caso di Ferdinand Hodler, a cui in mostra è dedicata un'intera sala, uno dei pochi paesaggisti europei del XX secolo, affine alle tematiche di Segantini e alla sensibilità alpina, di cui la Belli confessa «volevo realizzare al Mart una mostra ma poi non se ne fece nulla perché non ci diedero il numero minimo di quadri. Adesso c'è un'intera sala. E' una sorta di rivincita».

 

  

vangogh joseph roulin                       giacometti  autoritratto

 

 

Nella collezione anche tanta "arte italiana": opere di Morandi e anche una buona quantità di "Arte Povera" e un autoritratto di De Chirico, presente a catalogo ma assente in mostra. L'esposizione si articola in diciotto sezioni a partire da una sala dedicata alla pittura francese e alla scultura francese agli albori della modernità, tra Corot e la rivoluzione en plein air degli impressionisti e quella nelle arti plastiche di Medardo Rosso e Rodin; l'esperienza di Cezanne che osserva la natura e la ricostruisce mentalmente. Van Gogh, col suo postino Roulin e i suoi soffioni in mostra, influenza col suo cromatismo acceso e le pennellate impetuose i Fauves. La stagione romantico-simbolista è documentata da Delacroix, Redon e dai nabis Denis, Vuillard e Bonnard. Dall'arte primitiva di Rousseau ci si avvicina poi all'arte astratta, passando per la scomposizione della forma cubista, all'orfismo e al Bauhaus. Il legame con l'oggetto perde di importanza nell'astrattismo mentre il surrealismo libera l'inconscio.

 

rousseau per festeggiare il bambino                         delaunay le finestre

 

Il dopoguerra è carico di strascichi dolorosi, ripiegamenti intimisti e corpo a corpo con la tela e la materia, come nelle opere di Giacometti. Negli anni'60 l'Italia scopre l'uso dei materiali non artistici e le contraddizioni del rapporto con la tradizione nella cosiddetta "arte povera" - come nell'opera di Paolini Memnosine apre la mostra -. 

 

mondrian  -  compositionea

fontana - ambiente spaziale1948

Chiudono l'esposizione le sezioni dedicate alla "pittura astratta americana" e alle "immagini del contemporaneo", con opere di Gerhard Richter.

 

  

 

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